Cosa hanno in comune Tom & Jerry con Bilbo e gli Hobbit?
Chi è lo strano signore dal mantello azzurro nell'immagine qui sopra? Chi è, invece, l'autore dell'immagine qui sotto?
Ecco qualche risposta
LO HOBBIT ANIMATO
La città di Dale è incendiata dal drago Slag. Solamente in tre sono sopravvissuti alla catastrofe: una guardia della città, Thorin Scudodiquercia e la Principessa Miko Milovana. Gandalf e la principessa convincono Bilbo a recuperare la archipietra necessaria per uccidere Slag. Gandalf però non partecipa all’avventura e segue la compagnia dalla sua casa lasciando i quattro al loro destino.
Durante il viaggio, dopo avere sconfitto i due terribili Groans, Bilbo cade in una crepa nella montagna e precipita sotto lo sguardo dei Grablins fino al lago di Gollum. Qui trova l’anello magico e grazie a questo riesce a fuggire e a riunirsi al trio.
Dopo aver viaggiato attraverso Bosco Atro la compagnia giunge alla Montagna Solitaria dove Bilbo ruba l’archipietra. Viene costruito un immenso arco con una robusta freccia che ha l’archipietra come sua punta. La freccia scagliata colpisce Slag al cuore che morirà tra grida spaventose.
Slag è stato ucciso e Dale ricostruita; Bilbo ha raggiunto così il suo scopo e ritorna ad Hobbiton insieme alla principessa Miko che diverrà sua moglie.
Questa è, in breve, la storia scritta dal regista Gene Deitch per la prima trasposizione animata de Lo Hobbit realizzata, a Praga, nel 1966.
E qui sotto potete vedere tutto il film
La storia di questo cortometraggio, che dura solo 12 minuti, comincia però molti anni prima quando il produttore americano William Snyder aveva fondato, a Praga, con Deitch, una casa di produzione allo scopo di produrre per conto della Mgm e della Paramount i “cartoni animati” di Tom e Jerry e di Popeye. Tuttavia Snyder era molto attento al mercato europeo tanto da produrre un film animato scritto da Jules Feiffer che si aggiudicò, nel 1961, l'Academy Awards come miglior corto.
In questa ottica aveva acquistato, nel 1964, i diritti cinematografici de Lo Hobbit con l'idea di farne un lungometraggio animato firmato dal suo socio. Deitch lavorò per un anno intero al progetto, prendendosi anche molte libertà rispetto all'originale, ma la sua idea era molto ambiziosa e non si trovarono dei coproduttori disposti a investire in questa produzione. Tuttavia il contratto che Snyder aveva stipulato era decisamente vantaggioso; infatti gli garantiva l'acquisto dei diritti de Il Signore degli Anelli a patto che Lo Hobbit fosse finito prima del 30 giugno 1966.
Stimolato dal successo che il libro stava avendo negli Stati Uniti Snyder capì che non poteva farsi sfuggire l'occasione, così convinse Deitch a realizzare in fretta e furia quello che richiedeva il contratto: una “versione cinematografica a colori” de Lo Hobbit. Nonostante le perplessità Deitch si mette al lavoro e nel giro di un mese consegna a Snyder il film. Visto oggi, e conoscendone la storia, non possiamo considerarlo un brutto lavoro: soprattuto grazie alle immagini, realizzate dall'illustratore ceco Adolf Born, che sono animate da zoomate, sfumate ed effetti psichedelici. Il film e caratterizzato da una voce narrante maschile che diviene, all’occorrenza, anche la voce dei personaggi, tanto della principessa Miko quanto di Gollum.
Tuttavia perché il contratto sia valido il film deve essere visto da un pubblico pagante: Snyder non si tira indietro ed ecco che nel giugno del 1966 Lo Hobbit viene proiettato in un cinema di Manhattan davanti a un ristretto gruppo di spettatori che a fronte di un biglietto di 10 centesimi, che saranno restituiti alla fine della proiezione, firmano una dichiarazione nella quale affermano di aver visto il film. Grazie a questo “trucchetto” Snyder poté acquistare i diritti per Il Signore degli Anelli che rivendette seduta stante per 100 mila dollari.
GENE DEITCH
Nato a Chicago nel 1924 si è trasferito a Parga nel 1959 e con Snyder ha fondato la Rembrandt Film producendo una lunga serie di corti animati per gli Stati Uniti: da Tom e Jerry a Braccio di Ferro a Krazy Kat. Dal 1968 ha collaborato con la Weston Woods/Scholastic nella realizzazione delle animazione di tipo educativo di libri per l'infanzia. Ha scritto, scaricabile gratuitamente on line, una guida per “avere successo nel mondo dell'animazione”.
ADOLF BORN
L’illustratore, pittore, animatore e regista Adolf Born è nato in Boemia nel 1930. Ha studiato a Praga specializzandosi nell'animazione e nell'illustrazione per ragazzi. Ha realizzato oltre cento libri e decine di cortometraggi animati ed è stato più volte premiato al Salone dell'umorismo di Bordighera. Tra le tante serie animate che ha firmato merita di essere ricordata Max e Sally. Le loro avventure e quelle del bassotto Jonathan, realizzata dal 1982 al 2005 e adattata per il cinema, il teatro e raccontata in molti libri.
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